Chorał gregoriański – czy to tylko historia?


Abstrakt:

Il canto gregoriano – è solo storia?

Il canto gregoriano conservato e tramandato da diversi codici liturgico-musicali dal sec. IX pone davanti a noi uan serie di problemi storici e di interpretazione finora irrisolti, molti dei quali probabilmente non potranno mai avere uan risposta esauriente e certa. Una prima questione riguarda il tempo di composizione o redazione dei canti gregoriani. Gli studiosi sono d’accordo nel sostenere che il canto gregoriano rappresenta il risultato di un lungo processo creativo e redazionale che comprende una raccolta di materiale eterogeneo, assai diverso per età e provenienza, che si è sviluppato nell’età carolingia sul territorio dell’antica Gallia dopo una fusione del canto romano antico con le tradzioni locali dell’antico canto gallicano. Un passo in avanti nello sviluppo del canto gregoriano è stato fatto grazie all’elaborazione di una scrittura musicale che avrebbe fissato sulla pergamena le melodie gregoriane. Tra la fine del sec. IX e l’inizio di quello successivo si sviluppa un sistema grafico che in qualche modo aiutava il cantore nel suo compito di conoscere bene le melodie. Dopo un periodo di forte decadenza, sia a livello liturgico che monastico in generale, nei secoli XV e XVI si assiste a varie riforme che tendono a ridare il primato alla monodia gregoriana. Nell’epoca romantica si nota lo studio delle antiche tradizioni musicali, la riscoperta dei codici a lungo dimenticati, la pubblicazione di nuove edizioni di canto gregoriano che cercano di porre punti saldi nella ricerca e nella prassi esecutiva. In tale contesto rientra in modo particolare l’attività dei monaci benedittini di Solesemes, di cui scoperte e riflessioni portano alla pubblicazione di nuove edizioni di melodie gregoriane. Nonostante il successo delle edizioni di Solesmes, non tutti sono d’accordo sulla restituzione delle melodie gregoriane e sui suggerimenti interpretativi della scuola francese. Oggi siamo testimoni della rinascita del canto gregoriano, grazie non soltanto a diversi documenti pontefici e conciliari che sottolineano l’importanza di questo canto, ma sopratutto grazie all’impegno dei diversi centri e persone che desiderano coltivare la tradizone viva della Chiesa. In questo modo ancora oggi il canto gregoriano diventa l’icona sonora attraverso cui Dio e la Chiesa parlano al cuore dei fedeli in un determinato contesto liturgico.